REPUBBLICA ITALIANA
dal Risorgimento ai twitt, dalle biografie dei politici di oggi alla Costituzione.
Alla scoperta della Repubblica Italiana e delle sue Istituzioni. In una chiave molto moderna.
Roberto Formigoni
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Intervento Roberto Formigoni - Italia Popolare - 16.12.12
IPM 2012 Sessione d'apertura 10.10.2012: Intervento di Roberto Formigoni
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Roberto Formigoni (Lecco, 30 marzo 1947) è un politico italiano, Presidente della regione Lombardia dal 23 aprile 1995 al 17 marzo 2013. È stato iscritto alla Democrazia Cristiana, al PPI, ai CDU, ai CDL, a Forza Italia e, infine, al Popolo della Libertà.
Biografia
Nato a Lecco nel 1947, figlio di Emilio e di Doralice Baroni, primo di tre fratelli.
Frequenta il Liceo classico Manzoni di Lecco e si laurea nel 1971 in Filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; quindi studia Economia politica alla Sorbona di Parigi.
In gioventù incontra don Luigi Giussani, aderisce al movimento cristiano cattolico di Gioventù Studentesca e, in seguito, di Comunione e Liberazione (diventa Memor Domini nel 1970, a 23 anni). Nel 1978 è stato fra i fondatori del settimanale cattolico Il Sabato e dal 1985 è iscritto all'ordine dei giornalisti come professionista.
Il 13 dicembre 2004 la Facoltà di Scienze della comunicazione e dello spettacolo dell'Università IULM di Milano gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Scienze e tecnologie della comunicazione.
Attività politica
Dalla Democrazia Cristiana a Forza Italia
Formigoni inizia giovanissimo l'attività politica nelle fila della Democrazia Cristiana. Nel 1975 fonda il Movimento Popolare, di cui rimane presidente nazionale fino al 1987.
Nel 1984 viene eletto al Parlamento europeo (con oltre 450 000 preferenze è il primo degli eletti nelle liste della Democrazia Cristiana); nel gennaio 1987 è nominato vicepresidente del Parlamento europeo, dopo essere stato Presidente della Commissione Politica. Viene rieletto europarlamentare nel 1989.
Nelle elezioni politiche del giugno 1987 viene eletto Deputato alla Camera e fa parte della Commissione Affari Esteri della Camera. In tale veste, nel 1990, guidò a Bagdad una delegazione di parlamentari che venne ricevuta da Saddam ed ottenne la liberazione di 250 ostaggi italiani e di altri 200 europei. Rieletto deputato alle elezioni politiche nel 1992 e nel 1994; nel biennio 1993-94 Formigoni è Sottosegretario al Ministero dell'Ambiente nel Governo Ciampi, incarico per il quale lascia il Parlamento europeo.
Nel 1994 la DC si trasforma in Partito Popolare Italiano (PPI): Formigoni rimane al suo interno, aderendo con Rocco Buttiglione alla corrente più moderata del partito.
Il 23 luglio 1995 nascono i Cristiani Democratici Uniti (CDU) con segretario Buttiglione; Formigoni sarà eletto presidente del partito nel 1996.
Quando Buttiglione farà partecipare il CDU al progetto dell'UDR, Formigoni contrasterà questa linea politica. Così, nel 1998, si separerà dal partito fondando il movimento dei Cristiani Democratici per la Libertà (CDL), che confluirà più tardi in Forza Italia.
Presidente della Regione Lombardia
Primo mandato (1995-2000)
Nel giugno 1995, in seguito ad accordi con Forza Italia e il Polo per le Libertà, viene eletto per la prima volta Presidente della Giunta della Regione Lombardia, nella VI Legislatura del Consiglio Regionale della Regione Lombardia.
Secondo mandato (2000-2005)
Nel 2000 è riconfermato Presidente della Giunta della Regione Lombardia, con la vittoria elettorale su Mino Martinazzoli (62,4% dei consensi), ottenuta grazie anche all'alleanza con la Lega Lombarda Lega Nord di Umberto Bossi (Lista regionale "Per la Lombardia"). Nel corso del mandato, Formigoni inaugura il sistema del buono scuola: un finanziamento alle famiglie volto a sostenere il pagamento delle rette scolastiche e a garantire la libertà d'educazione, che secondo i suoi critici beneficia all'80% gli alunni delle scuole private (9% del totale della popolazione scolastica), senza criteri di merito o di reddito, per un totale di 400 milioni di euro tra 2001 e 2009, aggirando i divieti costituzionali di finanziamento diretto. Secondo altri, la misura si è rivelata inefficace nel favorire le scuole private, che non sono aumentate in numero né in alunni, e non ha favorito la qualità della formazione degli studenti lombardi, che nelle indagini OCSE PISA (2003 e 2006) sono scesi in classifica, ma ha costituito un semplice trasferimento di fondi dalla Regione alle famiglie degli studenti delle scuole private.
Terzo mandato (2005-2010)
Nelle elezioni regionali del 3-4 aprile 2005, Formigoni viene riconfermato per la terza volta presidente della Lombardia per la VIII Legislatura, alla guida della coalizione di centrodestra, battendo lo sfidante Riccardo Sarfatti, candidato dell'Unione, ancora una volta con la maggioranza assoluta dei voti (53,4%).
Nel luglio 2009 ha promulgato la legge regionale "per il rilancio del settore dell'edilizia"
Nelle elezioni politiche del 2006, Formigoni viene eletto senatore nelle liste di Forza Italia. Il 12 luglio, dopo tre mesi, lascia l'incarico optando per il ruolo di Presidente della Regione Lombardia; anche nelle elezioni politiche del 2008 viene eletto senatore per il Popolo della Libertà. Il suo nome ricorre frequentemente nelle trattative per la formazione del IV governo di Silvio Berlusconi e per la presidenza del Senato, ma nessun incarico politico gli verrà assegnato (se non la vicepresidenza di Forza Italia, dal 30 aprile 2008). Lascerà nuovamente l'incarico il 30 maggio, continuando a guidare la giunta lombarda.
Quarto mandato (2010-2012)
Nelle elezioni regionali del 28-29 marzo 2010, Formigoni viene eletto per la quarta volta presidente della Lombardia, per la IX Legislatura. La lista di Formigoni viene sostenuta dal Popolo della Libertà e dalla Lega Nord, oltre che dal partito La Destra limitatamente alla circoscrizione di Milano. Formigoni ottiene 2.704.364 voti, pari al 56,11% (lo sfidante principale, Filippo Penati, per la sinistra, ottiene il 33,27%).
Senatore PDL (2013)
Alle elezioni politiche italiane del 2013, Formigoni è candidato per il PDL al Senato in Lombardia come secondo di lista dopo Silvio Berlusconi, garantendogli una sicura elezione.
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