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Daniela Santanchè 

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Biografia

 

Daniela Garnero già coniugata Santanchè (Cuneo7 aprile 1961) è una politica e imprenditrice italiana. È stata sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Attuazione del programma di governo del governo Berlusconi IV dal 1º marzo 2010 al 16 novembre 2011. È stata deputata della Camera dal 2001 al 2008, eletta nelle liste di Alleanza Nazionale, si è candidata a premier per La Destra nel 2008 senza esito positivo e si è ricandidata in Parlamento nel 2013con il Popolo della Libertà.

Figlia di Ottavio, imprenditore cuneese titolare di un'agenzia di spedizioni (la Unione Corrieri Cuneesi), è seconda di tre fratelli. Terminato il liceo, si trasferisce a Torino per frequentare il corso di laurea in scienze politiche. Poco più tardi sposa Paolo Santanchè, chirurgo estetico, e si impiega nella società del marito con compiti amministrativi.

Laureatasi in scienze politiche, nel 1983 fonda una società di marketing. Tra il 1992 e il 1993 partecipa a un corso di formazione imprenditoriale della Sda Bocconi, erroneamente descritto come master nella biografia della Santanchè riportata sul sito internet del Governo Berlusconi IV.

Nel 1995 lascia il marito (di cui decide comunque di mantenere il cognome) per l'ingegnere Canio Giovanni Mazzaro, imprenditore farmaceutico potentino, presidente della Pierrel, da cui ha un figlio nel 1996. Secondo la stampa, dopo la separazione con Mazzaro è stata legata all'uomo d'affari Luigi Bisignani; ora è legata sentimentalmente al giornalista Alessandro Sallusti.

Con le elezioni politiche del 2013, viene candidata come capolista del Popolo della Libertà nella circoscrizione Lombardia 3 e viene eletta per la terza volta Deputato.

 

Carriera politica 

Attività politica con AN a Milano 

Entra in politica inizialmente come collaboratrice personale di Ignazio La Russa nel 1995, iscrivendosi in Alleanza Nazionale.

In quota AN è consulente per la giunta del comune di Milano guidata da Gabriele Albertini, e nel giugno del 1999 Ã¨ eletta consigliere provinciale alla provincia di Milano.

 

Deputata di AN 

Nel 2001 si candida per la Camera dei deputati nella quota bloccata del proporzionale: pur non eletta, ottiene il seggio subentrando alla dimissionaria collega di partito Viviana Beccalossi, che resta assessore regionale. Dal 2003 al giugno2004 Ã¨ assessore comunale di Ragalna, in provincia di Catania, dove si occupa di sport e grandi eventi.

Nel 2005 diviene capo dipartimento delle pari opportunità di AN; destano critiche il gesto del dito medio rivolto ad alcuni giovani contestatori della riforma Moratti e la proposta di una porno-tax, un'imposta sul consumo di materialepornografico. Nel 2005 Ã¨ relatrice della Legge finanziaria.

Nel 2006 viene rieletta alla Camera dei deputati nella lista di AN, nel collegio di Milano. Nel gennaio 2007, a seguito di una polemica televisiva con l'imam di Segrate sul velo, le viene assegnata la scorta dalla prefettura di Milano.

Nel 2007 Gianfranco Fini la rimuove da responsabile del dipartimento Pari Opportunità del partito, nominando al suo posto Barbara Saltamartini: la Santanchè entra in rottura con i vertici di AN.

 

Portavoce de La Destra e candidata alla presidenza del Consiglio 

Il 10 novembre 2007 la deputata Daniela Santanchè esce da Alleanza Nazionale e aderisce a La Destra divenendone la portavoce, e poi, il 10 febbraio 2008, la candidata alla presidenza del Consiglio in occasione delle imminenti elezioni politiche anticipate dell'alleanza La Destra-Fiamma Tricolore. La rottura avviene perché la Santanchè si dichiara contraria alla «destra sbiadita», preferendo «i colori accesi e una destra chiara».

La Santanchè è stata così una delle tre donne candidate sin dalle elezioni alla presidenza del consiglio dei ministri, insieme a Flavia D'Angeli di Sinistra Critica e a Fabiana Stefanoni del Partito di Alternativa Comunista.

Il 28 febbraio Santanchè afferma che «per fare carriera non sono mai scesa a compromessi, non ho mai ceduto, in altre parole non l'ho mai data» e che «nella mia carriera sono stata corteggiata da più donne e ne sono lusingata. Il motivo? La verità è che piaccio alle donne perché sono un uomo».

Afferma nel marzo 2008: "Vorrei fare un appello a tutte le donne italiane. Non date il voto a Silvio Berlusconi, perché Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali" e "Il voto a Silvio Berlusconi è il voto più inutile che le donne possano dare". 

Il 9 aprile polemizzando col leader del PdL, ha sostenuto che «Berlusconi è ossessionato da me. Tanto non gliela do...».

Alle elezioni la lista La Destra-Fiamma Tricolore ottiene il 2,4% alla Camera e il 2,1% al Senato e non elegge nessun parlamentare per non avere superato gli sbarramenti elettorali previsti del 4% alla Camera e dell'8% al Senato. Per i sette anni di attività come deputato, Daniela Santanchè ottiene un TFR di 65.534 euro e un vitalizio mensile di 3.605 euro. La Santanchè dichiarò nel 2007 di voler devolvere in beneficenza il proprio stipendio da parlamentare[.

Dopo le elezioni si apre una frattura tra Storace, che spinge per una linea critica de La Destra verso il PdL, e la Santanchè, che invece spinge per un chiaro affiancamento.

Già il 1º giugno 2008 la Santanchè definiva il proprio partito «la destra leale a Berlusconi», ma la divisione emerge chiaramente in occasione della Conferenza programmatica de La Destra che ha luogo a Orvieto dal 19 al 21 luglio. Dalla conferenza il partito esce spaccato in attesa del congresso nazionale.

Il 7 agosto la Santanchè, intervistata da Libero, avverte che «i nostri elettori non capirebbero posizioni solitarie e distanti dal governo Berlusconi», ma Storace dissente sostenendo che «quello che dice non è compatibile con la carica di portavoce», aggiungendo che «se vuole portare avanti una linea politica diversa, Daniela deve presentare una mozione congressuale entro il termine previsto del 31 agosto»[23].

Così avviene. Il 22 agosto la Santanchè presenta una propria mozione alternativa a quella di Storace[24].

 

La nascita del Movimento per l'Italia 

Daniela Santanchè e Diego Zarneri alla fondazione di MPI

Tuttavia al Congresso di novembre la Santanchè non ci arriverà, perché il 27 settembre 2008 si dimette da portavoce de La Destra e con «una cinquantina di dirigenti nazionali, regionali e provinciali» lascia il partito perché, sostiene, «non si può restare confinati in un’area di estremismo extraparlamentare e di vago nostalgismo».

Il 22 novembre nasce ufficialmente il Movimento per l'Italia (MPI) e viene presentato al pubblico con una convention all'hotel Sheraton di Roma in cui intervengono la stessa Santanchè, il coordinatore del Pdl Denis Verdini e il giovane vice segretario del movimento, Diego Zarneri.

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