top of page

Il Blog di UlisseNano

Benvenuti a casa di UlisseNano. Sono un blogger non legato a nessuna area o bandiera. Sono indipendente nel pensiero e nelle azioni. Ho la fastidiosa abitudine di cogliere il meglio a prescindere della provenienza ma critico senza paura di essere criticato.  Scrivo di politica, ed economia anche se spesso mi diletto con altri temi. Mi diverto a twittare durante i programmi della sera.

Questo è un luogo dove ognuno può condividere e commentare le miei riflessioni. Grazie a tutti.

​
​Keyword
Blog UlisseNano, la privacy in affanno, diritto alla privacy, riservatezza dei dati, privacy personale, privacy
  • Wix Facebook page
  • Wix Twitter page
  • Wix Google+ page

Bisogna esserne coscenti: siamo registrati in migliaia di database. Ognuno di noi è presente in liste sparse in server di tutto il mondo. Ci hanno registrato per il conto corrente, per la patente, per il canone e la partita iva, per il numero del cellulare e per la tessera sanitaria. Siamo in un db per la registrazione ad una mail, ad un sito, per un acquisto online, paypal o semplicemente per la carta fedeltà del discount che frequentiamo.

 

Il nostro nome o anche lo pseudonimo, il nick, l'alias, è presente in chissà quanti file di dati e  possiamo solo vivere nella speranza che non vengano mal utilizzati.  Affidiamo le nostre informazioni ad estranei, nell'illusione che li proteggano come la Svizzera fa con i suoi correntisti.

 

Che tutti noi, si abbia diritto alla riservatezza del dato è risaputo. E' scritto nella Convenzione europea dei diritti dell'uomo, all'art. 8,  negli Accordi di Schengen, è evidente nella nostra Costituzione, ed abbiamo una Legge e un Garante della privacy. Ma questa è la teoria. Poi, è necessario passare alla pratica. 

 

La pratica è fatta di innovazione, di internet, di browser e server che registrano ogni percorso o ogni scrittura. Alla letteratura della diritto si oppongono elementi come il Cloud e la globalizzazione del web.

 

E così, anche le righe di questo post, sono un piccolo spazio occupato su un harddisk acceso in chissà quale deposito del mondo, e il mio nick è un punto registrato, con un IP, che come un filo rosso, unisce ogni mia azione che realizzo da dietro la tastiera.

 

Sono nessuno, invisibile tra milione, ma subito rintracciabile da chiunque volesse.

 

Proprio stamattina, Antonello Soro, presidente del Garante della privacy, spiegherà al Parlamento il bilancio del lavoro di un anno dell'Authority.  Sul sito del Sole24ore si legge questa dichiarazione:

«Ciò che mi preoccupa – sottolinea Soro – è però la zona oscura del web, quella che non vediamo: un numero di informazioni che gli esperti hanno valutato in un rapporto di 500 a uno rispetto alla parte a cui possiamo accedere. È spaventoso: viviamo in un mondo in cui una quantità gigantesca di dati sfuggono totalmente al nostro controllo».

Problema immane, se è già difficile fare la guardia ai dati conosciuti. Complice la proliferazione degli archivi e la loro tendenza al gigantismo.

 

Forse mi sbaglio, ma è una specie di resa senza condizioni. L'ammissione che non esiste la possibilità di trasformare in realtà quella protezione che la Costituzione vorrebbe garantire ai suoi cittadini.

 

Possiamo solo provare ad essere prudenti. Molto prudenti. Utilizzare il buon senso. E fornire ogni informazione personale con grande parsimonia. Sapendo che il diritto alla riservetezza, sacro santo, per la maggior parte del popolo è solo una chimera. 

La privacy è una illusione
Tecnologie e condivisione rendono la privacy una chimera impossibile da raggiungere.

Martedi 11 Giugno 2013

​

Visita le pagine dedicate ai 150 anni di storia della Repubblica

clicca qui

bottom of page