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Maurizio Gasparri

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Maurizio Gasparri (Roma, 18 luglio 1956) è un politico italiano, presidente del gruppo parlamentare Il Popolo della Libertà al Senato della Repubblica nella XVI legislatura, Vicepresidente del Senato della Repubblica dal 21 marzo 2013.



Biografia 

Famiglia ed esperienze politiche giovanili
Figlio del generale dei Carabinieri Domenico Gasparri e di Iole Siani (1921-2009), Maurizio Gasparri è stato parlamentare del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale dal 1992 al 1994. Ha un fratello, Clemente, Generale di Corpo d'Armata, attuale Vice Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri.
Dopo la maturità classica si è dedicato alla politica.[1]Negli anni Settanta diviene segretario provinciale del Fronte della Gioventù. Gianfranco Fini nel 1979 lo vuole come suo vice nel FDG. A fine anni Ottanta diviene presidente nazionale del FUAN.

 

Deputato del MSI (1992-1994) e di AN (1994-2001) 
Nel partito, Gasparri rientrava nella corrente, detta Destra in movimento, che appoggiava la leadership di Gianfranco Fini, ottenendo un ruolo di spicco a partire dal 1988, quando Fini fu nominato segretario politico.
Ha lavorato anche come giornalista, arrivando a diventare condirettore del "Secolo d'Italia", organo politico del MSI-DN. Nel mezzo dello sconvolgimento politico di tangentopoli che azzera una parte di classe politica, tiene un atteggiamento di totale approvazione e appoggio delle indagini portate avanti con fermezza dalla magistratura.
Dal 1994 è parlamentare di Alleanza Nazionale e sottosegretario all'Interno del governo Berlusconi I. Membro del consiglio direttivo di AN alla Camera nel 1994. Ha ricoperto il ruolo di vicecapogruppo di AN alla Camera nel 1996. Nel 1998 ha fondato il sito internet di informazione politica Destra.it.


Ministro delle Comunicazioni (2001-2006) 
Dal 2001 al 2005 è ministro delle Comunicazioni nel governo Berlusconi II. Con Ignazio La Russa ha guidato una corrente di AN, Destra Protagonista, che faceva riferimento alla rivista politica "EuroDestra", fino al superamento delle correnti nel partito.

"Legge Gasparri" 
Nel 2001 la sua carriera politica ha raggiunto il suo punto più alto quando è stato chiamato, sempre da Berlusconi, a ricoprire l'incarico di Ministro delle Comunicazioni. In questa veste, Gasparri si è fatto promotore di una legge di riordino del sistema televisivo, nota come "legge Gasparri".
La legge venne inizialmente rinviata alle Camere dal Presidente Ciampi dieci giorni dopo la sua approvazione al Parlamento nel dicembre del 2004, in quanto l'aumento del limite antitrust viola il principio del pluralismo sancito dall'articolo 21 della Costituzione ("Non c'è democrazia senza pluralismo e imparzialità dell'informazione"). Il governo Berlusconi si preoccupò allora di adottare subito un decreto legge (il decreto salvareti), che venne poi convertito in legge dal Parlamento il 23 febbraio 2004, aspramente criticato perché di fatto calpestava una sentenza della Consulta che ordinava la messa sul satellite di una rete Mediaset, ovvero Rete 4, con la conseguente perdita di pubblicità per Raitre. Il nuovo testo della legge Gasparri è stato approvato in via definitiva il 29 aprile (dopo 130 sedute e la presentazione di 14000 emendamenti), e promulgato dal Presidente il 3 maggio 2004.
Nel 2007 la Commissione Europea si è espressa in modo critico sulla legge con la motivazione che questa ha introdotto "vantaggi ingiustificati agli operatori analogici" già sul mercato, scoraggiando l'ingresso di nuovi operatori e ha perciò iniziato una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, poi sospesa quando il governo italiano si è impegnato ad adeguare la legge alla normativa europea che garantisce l'assegnazione trasparente delle frequenze televisive. A gennaio 2009, con decisione n.242, il Consiglio di Stato (riprendendo la questione già parzialmente decisa con la sentenza non definitiva del Consiglio n. 2622/08 del 31 maggio 2008) dà sostanzialmente ragione ad Europa7, concedendole una "vittoria di Pirro" (danni esigibili dallo Stato per un solo milione di euro e un canale preso dal VHF III). Si calcolano cosi quattro sentenze a favore di Europa 7 dopo quelle della Corte di Giustizia Europea, Corte Costituzionale, e del TAR del Lazio.

Attività societaria ed associativa (2006-2008) 
Nel 2007 entra nel CdA della società di telecomunicazioni Telit Communications in qualità di "director" [amministratore] non esecutivo. Per questa sua posizione viene coinvolto nell'inchiesta giornalistica di Report del maggio 2007 ("Il Mistero del Faraone"), che indagava sulla torbida vendita di Wind agli egiziani di Sawiris, e sull'uso dei cosiddetti "gsm-box", in quanto Telit era "presieduta da manager israeliani e che in Italia fa affari con Sawiris" (e con i gsm-box medesimi).
Nel 2007 ha fondato l'associazione Italia Protagonista. A maggio 2007 ha pubblicato un nuovo libro "Il cuore a destra" che ha presentato nel corso dell'estate in varie località d'Italia.

Senatore PdL (2008-)
Dalle elezioni politiche italiane del 2008 è senatore e presidente del gruppo parlamentare Il Popolo della Libertà al Senato della Repubblica.
Il 5 novembre 2008 nel corso della registrazione del Gr3 Rai, parlando del presidente eletto degli Stati Uniti e della lotta al terrorismo, ha dichiarato: «Con Obama alla Casa Bianca al-Qāʿida forse è più contenta». Gasparri dopo la sua dichiarazione ha avuto critiche dure da svariati esponenti del Partito Democratico, a partire dalla capogruppo al Senato Anna Finocchiaro.
Nel gennaio 2011 ha firmato, insieme a Roberto Formigoni ed altri, una lettera aperta per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile.
Alle Elezioni politiche italiane del 2013 viene rieletto Senatore tra le file del PDL nella regione Lazio.
Il 21 marzo 2013 viene eletto Vicepresidente del Senato della Repubblica per il PdL con 96 preferenze.

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