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Mara Carfagna

Ballarò - Alessandra Moretti (PD) 'Vs' Mara Carfagna (PdL) 10/02/2013

Mara Carfagna a Servizio Pubblico di Michele Santoro 28/02/2013

Servizio Pubblico - La questione morale - Puntata 12

Mara Carfagna a L'Arena 07/04/2013

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Maria Rosaria Carfagna detta Mara (Salerno, 18 dicembre 1975) è una politica ed ex show-girl italiana.
Parlamentare del Popolo della Libertà, è stata Ministro per le Pari Opportunità del Governo Berlusconi IV. Attualmente è portavoce del Gruppo "Popolo della Libertà - Berlusconi presidente" alla Camera dei Deputati.

Biografia

Formazione
Consegue la maturità presso il Liceo Scientifico "Giovanni Da Procida" di Salerno e il diploma di ballo presso la scuola del Teatro San Carlo di Napoli; praticava abitualmente nuoto.
Continua la sua formazione di ballerina a New York, studia recitazione e per otto anni si dedica allo studio del pianoforte in conservatorio.[senza fonte]
Nel 2001 si laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Salerno con 110 e lode[2], discutendo una tesi in Diritto dell'informazione nel sistema radiotelevisivo[3].

 

Vita privata
Il 25 giugno 2011 sposa il costruttore romano Marco Mezzaroma[4], nipote di Roberto e Pietro Mezzaroma e fratello di Cristina, moglie di Claudio Lotito[5]. Testimone della sposa è Silvio Berlusconi, testimone dello sposo è Giuseppe De Mita, nipote di Ciriaco De Mita.
Dopo circa un anno di matrimonio, i due si separano.


Attività di modella, valletta e conduttrice televisiva
Nel 1997 fu eletta "Miss 1997" e poté partecipare direttamente alle finali di Miss Italia.[6][7] Qui si classificò al 6º posto e conseguì il titolo di Miss Cinema.[8]
È una delle co-presentatrici dell'edizione 1997-1998 di Domenica In, condotto da Fabrizio Frizzi.[9] Dal 2000 al 2004, in qualità di co-conduttrice, partecipa al programma televisivo La domenica del villaggio condotto da Davide Mengacci.[9] Dall'autunno 2004 alla sua elezione in Parlamento (aprile 2006) conduce Piazza grande con Giancarlo Magalli.[10] Inoltre, fa parte del cast dei programmi televisivi I cervelloni (nel 1996) e Vota la voce.
Nel 2001 Mara Carfagna posa nuda per una copertina di Maxim e nel 2005 è modella per la rivista Max per un calendario di pose sexy.
Nel gennaio 2007, in occasione della consegna dei Telegatti, riferendosi a lei Silvio Berlusconi afferma: «Se non fossi già sposato, la sposerei immediatamente». Il commento provoca l'immediata reazione della moglie Veronica Lario che, tramite una lettera aperta inviata al quotidiano La Repubblica, pretende pubbliche scuse dal consorte, suscitando dibattito nazionale.[14]

 

Attività politica
La Carfagna, da sempre di centro-destra, si avvicina alla politica nel 2004 coordinando il movimento femminile di Forza Italia in Campania.
Nelle elezioni politiche del 2006 è eletta alla Camera dei deputati nella Circoscrizione Campania 2 nella lista di Forza Italia, ricoprendo l’incarico di Segretario della Commissione Affari Costituzionali.
La candidatura e la successiva elezione della Carfagna alla Camera dei Deputati sollevano polemiche (anche all'interno del proprio partito), in considerazione della sua precedente attività di valletta televisiva.
Nell’Ottobre 2007 è nominata Coordinatrice Nazionale di Azzurro Donna.
Per le elezioni politiche del 2008 è candidata al terzo posto alla Camera dei Deputati nella Circoscrizione Campania 2 nella lista del Popolo della Libertà, posizione che le permette di essere eletta in Parlamento per la seconda volta. Ricopre l'incarico di Membro della Commissione Affari Sociali.
Dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011 è stata Ministro per le Pari Opportunità nel Governo Berlusconi IV.
Nelle elezioni amministrative del 2010 è eletta Consigliere regionale in Campania con 55.695 preferenze individuali, risultando il consigliere più votato di tutti i tempi,[17] ma rinuncia all'incarico per rimanere in Parlamento.
Il 19 novembre 2010 annuncia la sua intenzione di rassegnare le dimissioni da ministro[18] e da deputato della Repubblica, nonché di uscire dal PDL stesso, per dissidi nella gestione dei rifiuti in Campania. Il proposito viene poi ritirato il 24 novembre dopo che il governo ha recepito le sue richieste sulla vicenda.


Provvedimenti legislativi entrati in vigore
Reato di atti persecutori (stalking) 

Mara Carfagna è la principale promotrice della legge, introdotta dal decreto Maroni (articolo 7), che istituisce il reato di stalking. La norma introduce nel codice penale l'articolo 612-bis, dal titolo "atti persecutori", che al comma 1 recita:
« Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita »
A ciò si aggiungono alcune norme accessorie, ossia: l'aumento di pena in caso di recidiva o se il soggetto perseguitato è un minore; il fatto che lo stalking costituisca un'aggravante in caso di omicidio e violenza sessuale; la possibilità di ricorrere alle misure di indagine previste per i reati più gravi, quali le intercettazioni telefoniche e gli incidenti probatori finalizzati ad acquisire le testimonianze di minori. Il decreto qualifica questo genere di reato come perseguibile a seguito di querela di parte, potendosi procedere d'ufficio solo in situazioni di particolare gravità.



Campagne promosse


Nel 2008 ha lanciato una campagna per la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle mutilazioni genitali femminili finanziata dal Dipartimento per le Pari Opportunità[28]. Nel 2009 lancia insieme ad Anna Paola Concia la campagna di comunicazione "Nessuna differenza", la prima campagna contro l'omofobia e contro la violenza basata sull'orientamento sessuale realizzata da un Governo italiano[29].

Controversie 
Polemiche sul tema dell'omosessualità


Il 15 febbraio 2007 al seminario Donna, vita e famiglia da lei organizzato afferma: «non c'è nessuna ragione per la quale lo Stato debba riconoscere le coppie omosessuali, visto che costituzionalmente sono sterili» e che «per volersi bene il requisito fondamentale è poter procreare»[30]. Queste affermazioni suscitano lo sdegno delle coppie effettivamente sterili e di molti esponenti della comunità LGBT, tra i quali l'onorevole Vladimir Luxuria che proporrà un parallelo tra le parole di Carfagna e una legge della Germania nazista «che prevedeva l'internamento degli omosessuali ritenuti socio-sabotatori perché non in grado di riprodursi»[30].
A sua difesa, la Carfagna affermerà che le sue parole erano una citazione di Francesco D'Agostino, ordinario di filosofia del diritto e membro della Pontificia Accademia per la Vita, che aveva definito le unioni omosessuali «costitutivamente sterili».
Il 19 maggio 2008 rifiuta il patrocinio per il Gay Pride, diversamente da quanto fatto nel 2007 dal ministro Barbara Pollastrini durante il secondo governo Prodi, sia pur limitatamente alle iniziative collaterali della manifestazione. Secondo il ministro «sono sepolti i tempi in cui gli omosessuali venivano dichiarati malati di mente. Oggi l'integrazione nella società esiste. Sono pronta a ricredermi. Ma qualcuno me lo deve dimostrare».
Nel 2009 il Ministro porta avanti alcune iniziative contro l'omofobia, lavorando con gli onorevoli Concia e Luxuria, tra cui il patrocinio per una campagna pubblicitaria in cui viene condannata ogni forma di discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale.


Il 17 maggio 2010, durante la cerimonia in Quirinale in occasione della Giornata mondiale contro l'omofobia, il ministro si scusa pubblicamente per le affermazioni di due anni prima[33]. In quell'occasione, ringrazia l'onorevole Anna Paola Concia per:
« avermi aiutata a sfondare il muro della diffidenza della quale penso di essere stata allo stesso tempo vittima e inconsapevole responsabile, in un passato remoto, ormai ampiamente superato[34] »
Nel maggio 2011 sostiene in Commissione giustizia la proprosta di legge dell'on. Concia che prevedeva l'introduzione dell'aggravante per i reati basati sulla discriminazione in base all'orientamento sessuale, dichiarando:
« C’e’ grande bisogno della legge contro l’omofobia. Mi auguro che [...] quando se ne discuterà alla Camera, si riesca finalmente a approvarla[35] »
andando contro la linea dettata dal PdL. Il 26 luglio 2011 si astiene alla Camera sulle pregiudiziali di costituzionalità presentate contro il disegno di legge Concia che aveva invece sostenuto in Commissione giustizia, provocando lo sdegno di Arcigay che si dice "delusa" dall'atteggiamento del Ministro.


Rapporti privati
Nel luglio 2008 la dirigente del Popolo della Libertà Margherita Boniver parla al quotidiano La Repubblica dell'esistenza di intercettazioni telefoniche su conversazioni «private» contenenti «di tutto e di più»[38]. Pochi giorni dopo, il giornale argentino El Clarín cita l'articolo di Repubblica aggiungendo dettagli espliciti: tra il Presidente del Consiglio e la neoeletta ministro delle Pari Opportunità vi sarebbe stato un colloquio riguardante prestazioni di natura sessuale e precisamente un rapporto di sesso orale[39]. Le affermazioni vengono riprese anche dalla rivista Maxim, che parla direttamente di «report sul fatto che la sua immediata ascesa politica sia stata alimentata da favori sessuali al primo ministro Silvio Berlusconi»[40].
Il 2 novembre 2008 l'allora senatore del Popolo della Libertà Paolo Guzzanti scrive sul suo blog riguardo alla Carfagna.


« È ammissibile o non ammissibile, in una democrazia ipotetica, che il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l’autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe.[41] »
riprendendo le parole pronunciate dalla figlia Sabina al No Cav Day l'8 luglio 2008[42] (citate poi da Il Corriere della Sera e La Repubblica[43]). A tali dichiarazioni Mara Carfagna ha risposto prima chiedendo i danni alla Guzzanti[44] e successivamente, il 3 novembre, annunciando di voler «presentare querela penale per diffamazione nei confronti di Paolo Guzzanti per quanto di falso da lui sostenuto nel suo blog e ripreso dal sito di Repubblica»[45]. Guzzanti ha risposto dichiarando che avrebbe chiamato a testimoniare politici che avevano letto le intercettazioni e ritenevano credibile l'asserita relazione sessuale tra la Carfagna e il Premier[46]. In seguito, però, lo stesso Guzzanti si è scusato con Mara Carfagna e la vicenda si è chiusa[47]. Carfagna ha invece querelato il quotidiano La Repubblica per avere riportato alcune frasi di Sabina Guzzanti che alludevano ai presunti rapporti sessuali tra il Ministro delle pari opportunità e il Presidente del Consiglio[48]. In seguito alla denuncia, il 9 ottobre 2012 la Guzzanti viene condannata al risarcimento di 40.000 euro alla ex ministra.
A marzo 2011 la moglie del deputato di FLI Italo Bocchino, Gabriella Buontempo, dichiara di essere a conoscenza di una relazione fra il marito e la Carfagna da due anni e mezzo, relazione che poi è stata troncata da Bocchino.

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