REPUBBLICA ITALIANA
dal Risorgimento ai twitt, dalle biografie dei politici di oggi alla Costituzione.
Alla scoperta della Repubblica Italiana e delle sue Istituzioni. In una chiave molto moderna.


Il Blog di UlisseNano
Benvenuti a casa di UlisseNano. Sono un blogger non legato a nessuna area o bandiera. Sono indipendente nel pensiero e nelle azioni. Ho la fastidiosa abitudine di cogliere il meglio a prescindere della provenienza ma critico senza paura di essere criticato. Scrivo di politica, ed economia anche se spesso mi diletto con altri temi. Mi diverto a twittare durante i programmi della sera.
Questo è un luogo dove ognuno può condividere e commentare le miei riflessioni. Grazie a tutti.
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La storia è la stessa che si ripete quotidianamente. Ogni giorno, come in un bollettino di guerra, leggiamo degli impatti della crisi. Aziende che chiudono, donne e uomini che perdono il lavoro.
L'ultimo, in ordine temporale, arriva dal settore turistico. Ne riporto alcuni passaggi tratti dal sito di asca.it:
Tra gennaio e maggio 2012 l'occupazione nel settore turistico e' crollata del 4,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo afferma, a seguito del consueto monitoraggio mensile, Federalberghi che parla di ''danno incalcolabile'' e lancia l'allarme e chiede ''lo stato di crisi occupazionale'' per il comparto.
'Il crollo di quasi il 5% di lavoratori, tra occupati a tempo indeterminato (-4,6%) ed a tempo determinato (-4,9%) - prosegue Bocca - Quanto ai risultati delle presenze alberghiere (-0,8% nei primi 5 mesi dell'anno) - aggiunge il presidente degli albergatori italiani - continua la tendenza di un turismo a due velocita', con gli italiani in costante frenata (-4,7%) e gli stranieri in crescita (+3,1%), anche se spinti da tariffe al ribasso''
L'ho già scritto in un altro post, e lo ripeto qui: come possiamo pretendendere di riavviare il sistema Italia se non siamo nemmeno capaci sfruttare l'incredibile tesoro turistico ed enogastronomico che possediamo? Con quale presunzione è possibile dichiarare riprese autunnali se concretamente c'è una totale assenza rispetto ai bisogni del settore turistico?
Assistiamo al replicarsi di un modello vecchio, concentrato a ricercare nel manifatturiero la soluzione della crisi. Miope, incapace di comprendere che domani non sarà più ieri.
L'economia globale non consentirà più all'industria italiana di primeggiare. Si devono cercare nuove strade, nuove opportunità. Si devono esplorare mercati in cui la concorrenza non può sfruttare i basso costo della manovalanza. Si devo promuovere quelle aeree in cui, il gusto, la storia, il paesaggio non può essere replicato in digitale.
Tutto questo è racchiuso nel patrimonio artistico e gastronomico del nostro Paese. Eppure le istituzioni non lo comprendono. E' un tema complesso da articolare e realizzare. Senza una visione di insieme è praticamente impossibile. Gli interessi, gli equilibri di partito, poi, spingono altrove. Per i palazzi romani è meglio parlare d'altro: riforma presidenziale, ius solis, europeismo, finanziamento pubblico e diarie.
In materia economica invece, il governo (come i precedenti), si destreggia tra tagli e imposte, tra rinvii e tasse, ma la capacità di dare impulso alla crescita della nazione non si vede.
Restano le gride di Confidustria che cerca, ovviamente, di difendere i propri interessi. Oggi seguita da tre sindacati che vivono ancora nell'idea che, con la macchina del tempo, tutto possa tornare a dieci anni fa.
Intanto le stanze d'albergo si svuotano e l'indotto ne soffrirà ancor di più.
Quando il turismo perde, perde il Paese
Crollano le prenotazioni alberghiere in Italia e gli occupati. L'europa cresce. Ma tutto questo non è normale.
Lunedi 10 Giugno 2013
