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Daniele Capezzone

Atreju 2012 

Neri Marcorè "Daniele Capezzone"

Capezzone per Decidere.net

Pdl in attesa dei risultati del voto

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Biografia

Daniele Capezzone (Roma, 8 settembre 1972) è un politico italiano, portavoce del Popolo della Libertà.

In precedenza è stato portavoce di Forza Italia; ancora prima fu segretario dei Radicali Italiani (2001-2006) e deputato nella XV legislatura (2006-2008) per la componente radicale della Rosa nel Pugno.



Studi

Figlio di Felice Capezzone e Anna Gambini, frequenta il "Collegio San Giuseppe - Istituto De Merode" di Roma fino alla maturità classica. Nel 1990 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza della LUISS Guido Carli, che però abbandona nel 1997 per la politica.

Carriera politica

Attività politica nel Partito Radicale (1993-2007)
Nel 1993 prende la tessera radicale. Nel 1997 svolge il servizio civile a Roma presso Legambiente. Il 1º gennaio 1998 partecipa alla sua prima manifestazione organizzata dai Radicali, dove conosce Marco Pannella.[1] Inizia a frequentare assiduamente la sede di partito, diventando responsabile per l'informazione dei radicali. Il 15 luglio 2001 viene eletto segretario del neo-costituito movimento dei Radicali Italiani. Fra il 2002 e il 2004, Capezzone intraprende assieme a Marco Pannella, Rita Bernardini e Sergio D'Elia vari scioperi della fame per sollecitare l'approvazione di un provvedimento che risolva la situazione di sovraffollamento carcerario[4]. Fra il 2004 e il 2005, si spende in prima persona per i referendum parzialmente abrogativi della legge 40/2004, in tema di procreazione medicalmente assistita. Nel luglio 2004, pone in atto un altro sciopero della fame (insieme a Rita Bernardini) per ottenere che si aprisse un contraddittorio pubblico sulle reti RAI.

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Deputato per la Rosa nel Pugno (2006-2007)
Nel novembre 2005, viene rieletto per la quarta volta segretario dei Radicali Italiani e gestisce, per parte radicale, la collaborazione con lo SDI per la costituzione di un nuovo soggetto politico di area liberalsocialista, la Rosa nel Pugno. Candidatosi alle Politiche 2006, Capezzone viene eletto nelle file della RnP alla Camera dei deputati nella circoscrizione elettorale Sicilia I. Il 6 giugno 2006 viene eletto Presidente della X Commissione Permanente - Attività Produttive, Commercio e Turismo (carica che ricoprirà fino al 7 novembre 2007); è stato il primo parlamentare radicale ad assumere la carica di Presidente di una Commissione Permanente della Camera. All'interno della Rosa nel Pugno, Capezzone si differenzia progressivamente dalle posizioni di Marco Pannella e del gruppo socialista, cercando di spostare l'attenzione del soggetto dai diritti civili alle libertà economiche. Pannella gli rimprovera di agire per la propria visibilità personale e di tenere un atteggiamento troppo critico nei confronti del Governo Prodi II cui il partito prende parte. Capezzone non si ricandida a segretario di Radicali Italiani, e gli succede Rita Bernardini; il Congresso del partito adotta una mozione Capezzone-Bernardini che impegna i Radicali Italiani a sollecitare il Governo Prodi II a intraprendere le auspicate riforme economico-sociali e per i diritti civili.
Tra i vari progetti di legge di cui è primo firmatario o co-firmatario,risaltano il provvedimento per la concessione di amnistia ed indulto (successivamente è stato approvato il solo indulto) e per il progetto di legge "Sette giorni per aprire un'impresa", volta a snellire le pratiche burocratiche necessarie per l'inizio di un'attività imprenditoriale. Il 25 gennaio 2007 Capezzone avvia uno sciopero della fame per sollecitare gli organi competenti a pronunciarsi in merito ai ricorsi sull'attribuzione di otto seggi contestati al Senato della Repubblica. Lo sciopero, proseguito ininterrottamente per quaranta giorni e a cui hanno progressivamente aderito centinaia di persone, è stato sospeso il 7 marzo 2007, a seguito della decisione della giunta per le elezioni del Senato di procrastinare ulteriormente la soluzione della vicenda.
In seguito alla crisi del Governo Prodi II e al rinvio del governo stesso alle Camere per i relativi voti di fiducia, il 25 febbraio 2007 Capezzone annuncia la propria astensione, contestando l'operato de L'Unione ed aggiungendo che «solo la grande stima umana e politica che ho per Emma Bonino come membro del governo, fa sì che io non mi spinga oltre». Successivamente alla sua fuoriuscita dai Radicali Italiani, il 7 novembre 2007 Capezzone si dimette da Presidente della X Commissione permanente della Camera e comunica di lasciare contestualmente il gruppo parlamentare della Rosa nel Pugno per aderire al Gruppo misto.


I volenterosi e Decidere.net (2007)
Nell'autunno 2006 Capezzone, assieme a vari altri parlamentari (Bruno Tabacci, Nicola Rossi, Paolo Messa e Antonio Polito) organizza la "Tavola dei volenterosi", un network parlamentare trasversale per l'innovazione e le riforme economiche e sociali. Il Manifesto dei Volenterosi, lanciato assieme a diversi intellettuali (Francesco Giavazzi, Alberto Alesina, Franco Debenedetti, Giuliano Da Empoli) presenta un appello per la modernizzazione del paese sulla base dei principi di merito e concorrenza.Capezzone diventa inoltre membro del Comitato promotore per i referendum parzialmente abrogativi sulla legge elettorale vigente.Infine, a febbraio 2007 Capezzone annuncia l'astensione sul voto di fiducia al Governo Prodi II.
Le tre mosse politiche mettono Capezzone in rotta con le posizioni di Radicali Italiani.Tra maggio e giugno 2007, a seguito di uno scontro con Pannella Capezzone non partecipa al Comitato Nazionale dei Radicali Italiani, e annuncia la costituzione di un network liberale proprio. La sua partecipazione ai programmi di Radio Radicale viene sospesa.
Nell'estate 2007 Capezzone presenta il network "liberale e liberista" Decidere.net, che organizza per il 15 settembre 2007 una manifestazione sulla riforma delle pensioni a Roma e due settimane dopo un convegno sulle tasse a Milano. Resteranno le uniche vere iniziative legate al network prima della sua dismissione. A novembre Capezzone si dichiara interessato a mettere a disposizione gli obiettivi liberali del network Decidere.net nel futuro progetto de Il Popolo della Libertà.


Portavoce di Forza Italia e del Popolo della Libertà (2008)
Il 9 febbraio 2008 Daniele Capezzone annuncia la sua adesione a Forza Italia, motivandola con l'opposizione alla politica fiscale del governo Prodi II. 
Non ricandidato alle elezioni politiche del 2008, il 12 maggio 2008 Capezzone diviene nuovo portavoce del partito e, con la confluenza di questo ne Il Popolo della Libertà, il 9 aprile 2009 viene nominato portavoce del PdL. Prima di ricoprire il ruolo di portavoce di Forza Italia e PdL, Capezzone aveva più volte manifestato considerazioni aspramente critiche nei confronti di Silvio Berlusconi, del Popolo della Libertà e del Vaticano, arrivando a chiedere l'abolizione dei Patti Lateranensi e dell'otto per mille alla Chiesa cattolica.
Nell'estate 2010, durante il più aspro scontro tra Berlusconi e Fini, cofondatori del PdL, si schiera dalla parte del Presidente del Consiglio e critica duramente le scelte politiche del Presidente della Camera.

 

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