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Il Blog di UlisseNano

Benvenuti a casa di UlisseNano. Sono un blogger non legato a nessuna area o bandiera. Sono indipendente nel pensiero e nelle azioni. Ho la fastidiosa abitudine di cogliere il meglio a prescindere della provenienza ma critico senza paura di essere criticato.  Scrivo di politica, ed economia anche se spesso mi diletto con altri temi. Mi diverto a twittare durante i programmi della sera.

Questo è un luogo dove ognuno può condividere e commentare le miei riflessioni. Grazie a tutti.

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​Keyword

Blog UlisseNano, Famiglie povere, giovani disoccupati, bimbi senza futuro, bambini poveri, ISTAT bambini poveri

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Ricordo perfettamente la prima volta che ho visto una inserzione di Save the Children. L'immagine era quella di un bimbo di colore. Piccino, esile, con gli occhi grandi che bucavano la foto attraversando lo spazio, tra la carta della rivista e l'anima. Su, fino a toccare il cuore. Occhi che trasmettevano quel senso di fortuna in chi li guarda. Una fortuna casuale, dettata solo dal luogo di nascita. Una fortuna irrispetosa per l'altrui condizione.

Da quel ricordo ho costruito l'impegno per chi ha meno. Per chi è sfortunato. Per chi semplicemente nasce povero o povero lo diventa. Forse per questo motivo, ma comunque partendo da quell'origine, mi sono arruolato tra le schiere del 5 per mille, dell'euro alla telefonata, del bollettino a Natale... tutto per i più sfortunati. Già, perché è giusto. Siamo italiani, stiamo bene, possiamo fare qualcosa anche noi.



Abbiamo sempre creduto che, in qualche maniera, la nostra nazione fosse immune dallo  scoprirsi povera. Siamo tra i potenti d'Europa e del mondo. Proprietari di case. Di lavoro certi. Di sicurezze. Chi l'avrebbe immaginato potesse succedere?



Eppure è successo. Una mattina scopriamo che non siamo più tra i più potenti del mondo, non tutti almeno. Che i proprietari di case sono tanti, ma anche i senza tetto. E che il lavoro pubblico c'è ma quello privato è diventato un lusso. E le sicurezze vacillano.



Così, dopo tanti anni, Save the Children ci stupisce e non parla più solo di Africa, di paesi in via di sviluppo, di bimbi del terzo mondo. Rivolge lo sguardo all'Italia, e il quadro che ne esce è sconsolante. Una larga parte dei nostri bambini sono poveri, o prossimi a diventarlo. Ma sopratutto non hanno possibilità di istruirsi, imparare, di avere un futuro con delle possibilità.



In breve successione, i dati di Save the Children si sono uniti con quelli che annuncia l'ISTAT e, in una sorta di crescendo rossiniano, marcano definitivamente il declino del Paese.  Un elenco di alcune delle tante informazioni:



  • Una famiglia su 3 non può pagare università a figli.
  • 18esimo posto in Europa per spesa per l'infanzia e famiglia
  • 29% dei bambini sotto i 6 anni vive ai limiti della povertà
  • 21esimo posto in Europa per rischio povertà fra i minori 0-6 anni
  • 8,6 milioni di italiani vivono in condizioni di disagio economico grave
  • Sei famiglie su dieci tagliano le spese per il cibo
  • Quasi 15 milioni di persone vive in famiglie che hanno tre, o più, degli indicatori di povertà stabiliti dall’Ufficio di statistica.
  • L'Italia ha il 40 per cento di disoccupazione giovanile.



La sintesi è brutale: in un contesto critico, le famiglie sempre più economicamente esili, supportano giovani senza lavoro e non riescono più a costruire il futuro per i loro bimbi.



Allora ripenso a quella prima volta che scoprii il faccino della creatura di colore sul manifesto di Save the Children. A come mi sentivo. A come ci sentivamo. A quello che volevamo fare... e non era questo il paese che volevamo costruire, non era questo il Paese in cui volevamo vivere.

Foto d'Italia:  famiglie povere, giovani disoccupati e bambini senza futuro

I dati di Save the Children Italia e dell'ISTAT mostrano una Italia molto diversa da quella che immaginavamo

Sabato 25 Maggio 2013

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