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Fabrizio Cicchitto

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Fabrizio Cicchitto (Roma, 26 ottobre 1940) è un politico italiano, capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati nella XVI legislatura.



Biografia

​Studi e vita familiare 
Da studente di giurisprudenza, Cicchitto era già un socialista e militante dell'Unione Goliardica Italiana.
Cicchitto è sposato e ha una figlia, avuta da una precedente convivenza con Marta Ajò.

 

​Parlamentare del PSI (1976-1994) 
Dopo un breve periodo nella Cgil con Fernando Santi, Cicchitto è stato negli anni settanta segretario della FGSI (Federazione Giovanile Socialista Italiana), membro del PSI, nella corrente di sinistra dei lombardiani. In questo la sua posizione era favorevole all'alternativa di sinistra, ma con accenti fortemente polemici nei confronti della strategia del PCI del compromesso storico e del suo legame di ferro con l'URSS. Parlamentare del PSI per tre legislature (Deputato 1976-1979, 1979-1983 e Senatore 1992-1994), ha partecipato ai lavori della Commissione Bilancio della Camera e alla Commissione Industria del Senato. Ha inoltre contribuito alla definizione della posizione dell'Italia sul sistema monetario europeo, sul trattato di Maastricht e ha partecipato al dibattito sulle privatizzazioni.
Dopo essersi iscritto (fascicolo n. 945, tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980) alla loggia massonica P2, si dimise dalla direzione del PSI rimanendo nell’Assemblea Nazionale. Due sentenze della magistratura del 16 aprile 1994 e del 27 marzo 1996 hanno dato un’interpretazione diversa[non chiaro] da quella contenuta nella relazione Anselmi. Rientrò nella Direzione del PSI nell’ottobre 1987. Dal 1990 ha poi adottato le posizioni del segretario del PSI, fino alla dissoluzione del partito in seguito alle inchieste di Mani Pulite.
In vista delle elezioni del 1994, il PSI di Ottaviano del Turco si allea con le altre forze di centro-sinistra nell'Alleanza dei Progressisti guidata dal Achille Occhetto, contro il Polo delle Libertà di Silvio Berlusconi. Cicchitto, già commissario del partito in Puglia, è nominato capogruppo socialista al Senato nel gennaio 1994. Dopo la sconfitta elettorale del 1994, Cicchitto preme per le dimissioni di Ottaviano Del Turco da segretario.
A seguito del congresso di scioglimento del PSI, Cicchitto fonda nel 1994 a Roma insieme ad Enrico Manca, il Partito Socialista Riformista (PSR). Aderisce poi al Partito Socialista - Socialdemocrazia di Gianni De Michelis.

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Deputato di Forza Italia (2001-08) e Cicchitto e PDL (2008)
Dal 1998 è editorialista de Il Giornale e anche, successivamente membro della direzione de L'Avanti.
Nel 1999 Cicchitto abbandona i socialisti e aderisce a Forza Italia, assieme a Margherita Boniver, introdotto a Berlusconi da Gianni De Michelis . Nel luglio del 1999 diviene membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Nazionale Lavoro e relazioni Sindacali.
Alle elezioni politiche italiane del 2001 Cicchitto è eletto alla Camera dei Deputati in quota maggioritaria, per la lista civetta Abolizione scorporo nel collegio di Corsico, facendo così ritorno in Parlamento nel centrodestra dopo la sconfitta del 1994. Si è quindi iscritto al gruppo parlamentare di Forza Italia. Durante la legislatura ha fatto parte della commissione Mitrokhin; ha inoltre presentato cinque proposte di legge come primo firmatario, tutte volte alla creazione di commissioni parlamentari d'inchiesta: sull'affare Telekom Serbia, sul dossier Mitrokhin, su Tangentopoli, sull'"uso politico della giustizia". Ha inoltre partecipato come co-firmatario dei DDL sull'indulto e sull'indultino (legge 207/2003).
Nel 2003 è nominato vice coordinatore di Forza Italia, in tandem con Sandro Bondi coordinatore.
Alle elezioni politiche italiane del 2006 è candidato per Forza Italia nella circoscrizione Lazio 1 ed eletto alla Camera.Dal 2001 al 2008 è vice capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati.[8]
Alle elezioni politiche italiane del 2008 è nuovamente candidato per il Popolo della Libertà nella circoscrizione Lazio 1 ed eletto alla Camera. È membro del Copasir e capogruppo del PDL.
Nel novembre 2009 ha presentato a Roma la fondazione REL (Riformismo e libertà) con «l'obiettivo di promuovere una riflessione del filone culturale liberaldemocratico insieme a quello cattolico liberale».
A seguito dell'aggressione a Silvio Berlusconi a Milano nel dicembre 2009, ha accusato in Parlamento come "la mano di chi ha aggredito Berlusconi è stata armata da una spietata campagna di odio", condotta tra gli altri, secondo Cicchitto, da Repubblica-L'Espresso, Il Fatto Quotidiano, Michele Santoro, Marco Travaglio, i pubblici ministeri, e l'Idv.

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