REPUBBLICA ITALIANA
dal Risorgimento ai twitt, dalle biografie dei politici di oggi alla Costituzione.
Alla scoperta della Repubblica Italiana e delle sue Istituzioni. In una chiave molto moderna.
Maria Stella Gelmini
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Mariastella Gelmini (Leno, 1º luglio 1973) è una politica italiana, membro della Camera dei deputati dal 2006, ed ex Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca del governo Berlusconi IV dall' 8 maggio 2008 al 16 novembre 2011.
Biografia
Studi e vita familiare
Dopo aver frequentato il biennio al liceo Manin di Cremona e per un breve periodo il liceo Bagatta di Desenzano del Garda, Maria Stella Gelmini si è diplomata presso il liceo privato confessionale "Arici".
Ha frequentato l'Università degli Studi di Brescia, dove si è laureata fuori corso in Giurisprudenza con voto 100 su 110 con la tesi referendum di iniziativa regionale e specializzata in diritto amministrativo. Ha superato l'esame di Stato per la professione di avvocato presso la Corte d'Appello di Reggio Calabria nel 2002, dopo aver svolto il primo anno di praticantato a Brescia e il secondo nella stessa città di Reggio Calabria. Tale spostamento, come spiega la stessa Gelmini, fu motivato dal fatto che a Reggio Calabria c'era una percentuale di esami superati di circa il 90% contro una percentuale di circa il 30% delle città del nord Italia.
È figlia dell'ex-sindaco democristiano del comune di Milzano, già proprietario di una piccola azienda agricola. Ha una sorella impiegata come maestra elementare, rappresentante della CGIL.
Nel 2009, Mariastella Gelmini annuncia l'attesa di una figlia dal compagno Giorgio Patelli, immobiliarista bergamasco, già socio della Tecno-Geo e membro del comitato regionale per le valutazioni di impatto ambientale sull'apertura di nuove cave. I due si sono sposati a Sirmione il 23 gennaio 2010; Mariastella Gelmini risulta essere il primo ministro italiano che si sposa durante il mandato.
Carriera politica amministrativa
Presidente del consiglio comunale di Desenzano del Garda
Entrata in Forza Italia sin dalla cosiddetta "discesa in campo" di Silvio Berlusconi, nel 1998 si è posizionata prima tra gli eletti alle amministrative,ricoprendo la carica di presidente del consiglio del comune di Desenzano del Garda fino al 2000, anno in cui fu sfiduciata. Le supposte motivazioni di tale voto di sfiducia, da alcuni riportate come «manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa» non sono confermabili, dal momento che la relativa delibera del consiglio comunale non sarebbe consultabile, fatto che ha suscitato polemiche per l'impossibilità di accedere ad un atto pubblico e un'interrogazione parlamentare in merito.
Assessore al Territorio della Provincia di Brescia
Dal 2002 è stata assessore al territorio della provincia di Brescia dove ha realizzato il "Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale" e ha ottenuto il riconoscimento di nuovi parchi quali il Parco della Rocca e del Sasso di Manerba e l'ampliamento del Parco delle colline di Brescia e del Parco del lago Moro, mentre dal 2004 è stata assessore all'agricoltura.
Consigliere regionale in Lombardia
Prima degli eletti alla Regione Lombardia nella circoscrizione di Brescia per Forza Italia, entra nel Consiglio Regionale della Lombardia nell'aprile del 2005. Il mese successivo, a seguito del successo elettorale,diventa coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia; manterrà l'incarico fino al 2008.
Deputato di Forza Italia
Nel 2006 Mariastella Gelmini viene eletta alla Camera dei deputati, dove è stata membro della giunta per le autorizzazioni a procedere, del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della II commissione giustizia.
È l'autrice del progetto di legge "per la promozione e l'attuazione del merito nella società, nell'economia e nella pubblica amministrazione", presentato il 5 febbraio 2008. Ha inoltre fatto parte del comitato costituente del Popolo della Libertà dove ha coordinato il gruppo di lavoro sullo statuto del nuovo movimento politico.
Nel 2008 è stata riconfermata alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Lombardia II per il Popolo della Libertà ed è stata ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nel Governo Berlusconi IV dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011. Suo consigliere politico nell'ambito dell'incarico di governo è stato il deputato Giorgio Stracquadanio, qualificato sulla stampa come lo spin doctor del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Ministro dell'Istruzione
Provvedimenti ufficiali - Decreto Gelmini sulla scuola primaria e secondaria
Il suo primo provvedimento è il decreto-legge 137/2008 datato 1º settembre 2008 e intitolato "Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università", poi convertito in legge dal Senato il 29 ottobre 2008 sotto il nome di Legge 169/2008.
Tra le novità introdotte dal decreto, ha ricevuto grande attenzione da parte dell'opinione pubblica la reintroduzione, a partire dal 2009, del maestro unico nella scuola primaria in sostituzione del precedente sistema con 3 insegnanti per ogni 2 classi e un orario compreso tra le 27 e le 30 ore settimanali per il modulo e dalle 30 alle 32 ore per il tempo pieno. Tale provvedimento, a detta del ministro, si sarebbe reso necessario per adeguare il rapporto tra studenti e insegnanti alla media europea. In particolare, si prevede che il reclutamento del personale docente debba in ogni caso essere pianificato in proporzione a tale riduzione, cioè sulla base di un tempo scuola limitato a ventiquattro ore settimanali. Questo provvedimento, in base a quanto previsto dal governo nella legge finanziaria 133/2008, dovrebbe concorrere a una riduzione di 7,8 miliardi di euro della spesa pubblica scolastica tra il 2009 e il 2012, evitando l'immissione in ruolo di oltre 85.000 docenti precari.
A fronte delle preoccupazioni espresse per la riduzione dell'orario, la Gelmini ha sostenuto in un'intervista che il tempo pieno non solo non verrà meno, ma verrà aumentato ed esteso a più classi senza alcuna spesa ulteriore. Di fatto nel piano programmatico redatto dal ministro, viene delegata agli istituti ampia autonomia per quello che riguarda la durata e l'articolazione dell'attività educativa, ferme restando le disposizioni del decreto: in altri termini, le scuole potranno ampliare l'offerta formativa a loro spese, cioè senza contributi da parte dello stato. In seguito la Gelmini ha garantito alle famiglie la possibilità di scegliere il percorso formativo in cui inserire gli studenti, spaziando dalle 24 ore del modulo con maestro unico alle 30 del tempo pieno; in occasione delle iscrizioni all'anno 2009-2010, il 90% delle famiglie ha comunque scelto di usufruire delle soluzioni con orari superiori alle 24 ore originariamente proposte dal ministro, suscitando perplessità riguardo al reperimento dei fondi necessari ad esaudire tali richieste.
Il ministro Gelmini ha inoltre stabilito nel decreto il ripristino del valore in pagella del voto in condotta, promuovendolo quindi a parametro di valutazione complessiva dello studente; il provvedimento servirebbe secondo il ministro a contrastare il fenomeno del bullismo diffuso nelle scuole. Questo intervento ha incontrato sia pareri positivi, tra cui quello del Moige, ma anche perplessità, come quelle espresse dall'associazione religiosa Exodus onlus. Vengono inoltre ripristinati in pagella i voti in decimi, a sostituire i giudizi.
In materia di strumenti scolastici il decreto, così come modificato alla Camera e in esame al Senato, prevede che i libri di testo per la scuola primaria vengano adottati solo nel caso in cui «l'editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio [successivo alla data di adozione ndr.], salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili», e che vengano sostituiti con cadenza quinquennale al fine di ridurre il fenomeno del "caro-libri". Un provvedimento simile è stato adottato anche per le scuole secondarie di primo e secondo grado, nelle quali però i libri verranno sostituiti ogni sei anni invece che cinque.
Si stabilisce infine che dall'attuazione del presente decreto «non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».
Decreti Gelmini sulle Università [modifica]
La conversione in legge del decreto sulla scuola primaria e secondaria è stata seguita, il 10 novembre 2008, dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge 180/2008 intitolato Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca. Gli obiettivi principali del decreto riguardano l'innalzamento del turnover dal 20% (imposto a tutte le amministrazioni dalla precedente Legge 133/2008 approvata ad agosto dallo stesso governo) al 50% per quegli atenei che non sono ritenuti "onerosi", ossia con una spesa per il personale superiore al 90% dello stanziamento statale, questi ultimi invece non potranno bandire concorsi per l'assunzione di nuovi docenti, ricercatori o personale amministrativo. Vengono inoltre modificate le procedure di valutazione degli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia e dei ricercatori attraverso l'introduzione di criteri di sorteggio per i membri delle commissioni esaminatrici, con lo scopo - dichiarato - di impedire la predeterminazione dell'esito dei concorsi e di incoraggiare quindi una maggiore partecipazione. In realtà le nuove norme sulla determinazione delle commissioni esaminatrici risultano incomplete e, in alcune parti, estremamente vaghe, circostanza che, di fatto, ha determinato un blocco totale dei concorsi dall'entrata in vigore della legge. Inoltre, a differenza dei precedenti criteri di determinazione delle commissioni di concorso, la nuova legge prevede che queste ultime siano costituite solo ed esclusivamente da docenti di prima fascia, cosa che - a dispetto delle dichiarazioni del ministro - accresce enormemente il potere dei docenti di prima fascia e impoverisce il ruolo, all'interno degli atenei, dei professori di seconda fascia e dei ricercatori.
Il provvedimento è stato approvato alla Camera il giorno 8 gennaio 2009, nonostante le proteste di studenti, ricercatori e precari dell'università che, per settimane, avevano dato vita ad una massiccia mobilitazione con manifestazioni di protesta in quasi tutte le città italiane.
Il 23 dicembre 2010 è stata approvata in via definitiva dal Senato della Repubblica il disegno di legge 1905 che modifica completamente il sistema di gestione delle università, e le modalità di reclutamento ed avanzamento di carriera dei docenti e dei ricercatori. Anche questo disegno di legge ha suscitato proteste.
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