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Dario Franceschini

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22-11-12 Franceschini (PD): Sovrano è il popolo non i mercati"

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Dario Franceschini (Ferrara, 19 ottobre 1958) è un politico, avvocato e scrittore italiano.
Già segretario nazionale del Partito Democratico dal 21 febbraio al 25 ottobre 2009 e presidente del gruppo del PD alla Camera dei deputati dal 17 novembre2009 al 19 marzo 2013, attualmente è deputato della XVII Legislatura.



Biografia

​Studi e vita familiare 

​Il padre Giorgio fu partigiano bianco e deputato per la Democrazia Cristiana durante la II Legislatura, dal 1953 al 1958. Laureato in giurisprudenza all'Università degli Studi di Ferrara con una tesi in Storia delle Dottrine e delle Istituzioni politiche, ha pubblicato nel 1985 il libro Il Partito Popolare a Ferrara. Cattolici, socialisti e fascisti nella terra di Grosoli e Don Minzoni e sullo stesso argomento ha partecipato a convegni e a varie pubblicazioni. Dal 1985 esercita la libera professione come avvocato civilista cassazionista.
È stato membro effettivo del collegio sindacale dell'Eni nei primi tre anni della privatizzazione; è socio ordinario di Astrid (Associazione per gli Studi e le ricerche sulla Riforma delle Istituzioni Democratiche e sull'innovazione nelle amministrazioni pubbliche) e della sezione italiana dell'Istituto Internazionale Jacques Maritain.
È stato presidente dell'ente Palio di Ferrara.
Ha due figlie.

​Attività politica 

Dall'Associazione Studentesca Democratica alla Democrazia Cristiana 
La sua attività politica inizia a livello studentesco, al liceo scientifico Antonio Roiti di Ferrara nell'autunno del 1974 quando fonda l'Associazione Studentesca Democratica, di ispirazione cattolica e centrista. L'ASD si presenta in quasi tutti gli istituti superiori della città alle prime elezioni previste dai "decreti delegati". Dal 1974 al 1977 viene eletto nei vari organismi (consigli di classe, disciplina e istituto). Successivamente viene eletto in rappresentanza degli studenti nel consiglio di amministrazione dell'Università di Ferrara. Le figure carismatiche che fin dalla giovinezza suscitano la sua attenzione sono, fra le altre, Benigno Zaccagnini e don Primo Mazzolari. In particolare don Mazzolari viene più volte ricordato durante la sua campagna per la corsa alla segreteria del Partito Democratico. A lui dedica uno dei passi più significativi del discorso finale della campagna elettorale, pronunciato a Marzabotto il 24 ottobre 2009
Si iscrive alla Democrazia Cristiana dopo l'elezione di Benigno Zaccagnini e viene eletto delegato provinciale giovanile. Nel 1980 diventa consigliere comunale di Ferrara e nel 1983 capogruppo consiliare. L'anno seguente entra nella direzione nazionale del movimento giovanile DC, per il quale fonda e dirige la rivista Nuova Politica. Nel 1989 dirige a Roma il mensile Settantasei che raccoglie i quadri trentenni della sinistra dc e viene chiamato alla vice-direzione del mensile Il Confronto e nella redazione del settimanale del partito La Discussione.
Nella fase di trasformazione della Democrazia Cristiana in Partito Popolare Italiano invita il partito, all'Assemblea Costituente di Roma del 1993, a scegliere con determinazione, come conseguenza del nuovo sistema elettorale maggioritario, la via dell'alleanza tra centro e sinistra. Non accetta infatti la decisione del partito di schierarsi autonomamente - come coalizione di centro - alle elezioni politiche del 1994, nel Patto per l'Italia. Decide pertanto di aderire al movimento dei Cristiano Sociali, fondando il movimento a Ferrara e divenendone Consigliere Nazionale. Nel 1994 dà vita a Ferrara a una delle prime giunte di centrosinistra d'Italia, divenendo Assessore alla Cultura e al Turismo. Nel 1995 si candida a sindaco di Ferrara (sostenuto da Verdi, Cristiano Sociali e Laburisti) raccogliendo il 20%.

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Nel Partito Popolare Italiano 
Dopo le scissioni interne al PPI e l'adesione dello stesso all'Ulivo, rientra nel partito e, dal 1997 al 1999, ne è vicesegretario nazionale. Successivamente al congresso nazionale del 1999, in cui si candida a segretario nazionale ma viene sconfitto da Pierluigi Castagnetti, entra a far parte della direzione nazionale e dell'ufficio di segreteria con l'incarico per le politiche della Comunicazione. Entra nel secondo Governo D'Alema come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle riforme istituzionali, riconfermato poi dal successivo governo Amato. A nome del Governo segue in particolare il tema della legge elettorale, e sino all'approvazione definitiva, la legge costituzionale di riforma degli statuti delle Regioni a statuto speciale, l'introduzione del diritto di voto per gli italiani all'estero e le modifiche al titolo V della Costituzione.

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Nell'Ulivo 
Alle elezioni politiche del 2001 viene eletto deputato nel collegio maggioritario di Ferrara e diventa componente della giunta delle elezioni e della prima commissione permanente per gli affari costituzionali. Tra i fondatori della Margherita, nel luglio 2001 entra a far parte del comitato costituente del partito, del quale diventa coordinatore dell'esecutivo nazionale. Gli incarichi di partito gli vengono confermati dai successivi congressi del 2002 e del 2004. È stato membro del direttivo del Partito Democratico Europeo e componente dell'assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). È socio fondatore dell'associazione interparlamentare per il commercio equo e solidale.
Rieletto deputato alle elezioni politiche del 2006 nella lista unica di Margherita e DS detta L'Ulivo, si dimette da coordinatore della Margherita e viene eletto presidente del gruppo parlamentare dell'Ulivo alla Camera dei deputati.

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Nel Partito Democratico 
Con la nascita del Partito Democratico il 14 ottobre 2007 e l'ascesa alla segreteria di Walter Veltroni, è divenuto vicesegretario nazionale del nuovo partito[3]. A seguito di tale designazione, si è dimesso dalla presidenza del gruppo L'Ulivo alla Camera dei deputati, sostituito da Antonello Soro[4].
Viene eletto nuovamente deputato alle elezioni politiche del 2008. Ha rappresentato sino al luglio 2012 il Parlamento italiano al Consiglio d'Europa e all'assemblea dell'Unione Europea Occidentale.

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Segretario del Partito

Il 21 febbraio 2009, dopo le dimissioni di Walter Veltroni, viene eletto segretario del Partito Democratico con 1047 preferenze.
Il primo atto dopo l'elezione è stato il giuramento su una copia della Costituzione Italiana, davanti al castello della natìa Ferrara; presente il padre Giorgio Franceschini, ex-partigiano ed ex-deputato.
In vista delle elezioni primarie del Partito Democratico del 25 ottobre 2009, Franceschini è candidato segretario, insieme a Pier Luigi Bersani e Ignazio Marino. Lo slogan per la sua corsa alla segreteria è "Liberiamo il Futuro". Organizza la campagna elettorale incentrandola su una serie di discorsi, i "10 discorsi agli italiani", che pronuncia in città o luoghi attinenti al tema trattato e significativi per la storia del paese. A Marzabotto pronuncia il "Discorso ai Liberi", a Genova il "Discorso ai Nuovi Italiani", a Cosenza il "Discorso ai giovani del Sud". Ogni discorso si conclude con la parola "adesso", chiaramente ispirata alla rivista Adesso, fondata da don Primo Mazzolari. I discorsi vengono poi pubblicati nel novembre 2009 nel libro, edito da Bompiani: "In dieci parole. Sfidare la destra sui valori".Tra i sostenitori della candidatura di Franceschini ci sono Piero Fassino, Debora Serracchiani, Franco Marini, Marco Minniti, Giovanna Melandri, Tiziano Treu, Enrico Morando, Marina Sereni, Antonello Soro, Cesare Damiano, Pierluigi Castagnetti, Paolo Gentiloni, Sergio Cofferati, Rita Borsellino, Mario Adinolfi, David Sassoli. L'ex segretario del Pd Walter Veltroni, pur dichiarando di voler rimanere fuori dalle vicende congressuali, ha avuto parole di apprezzamento per la candidatura di Franceschini.
Il 25 ottobre 2009 alle primarie del PD Franceschini ottiene oltre un milione di voti, pari al 34% dei consensi, venendo superato da Bersani che diventa quindi il nuovo segretario. La sera stessa dà atto a Bersani della vittoria, e afferma che al di là dei risultati si impegnerà per garantire l'unità del partito. Il 17 novembre viene eletto Presidente del Gruppo parlamentare del PD alla Camera dei deputati. Dopo la sconfitta alle primarie, riorganizza tutte le forze che avevano sostenuto la sua candidatura in una componente interna al Partito Democratico, Area Democratica, di cui subito è visto come punto di riferimento. Alla componente partecipano fra gli altri Piero Fassino, David Sassoli, Debora Serracchiani, Franco Marini, Antonello Soro, Sergio D'Antoni, Marina Sereni.

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Elezioni politiche 2013

Alle elezioni politiche italiane del 2013 è candidato ed eletto alla Camera dei Deputati come capolista della lista PD nella circoscrizione Emilia-Romagna.
A marzo, in seguito alle Elezioni, insieme a molti altri colleghi del Parlamento, aderisce al progetto Riparte il futuro firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (art. 416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.

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